Si è concluso il Congresso Nazionale Arci

27-02-2006


477 delegati su 508 (il 94%) hanno seguito i lavori del Congresso. Di questi il 67% sono uomini e il 33% donne. L'età media dei delegati è 40 anni, la più giovane è la presidente di Benevento che ha vent'anni e il più anziano il neoriconfermato presidente del comitato Arci di Pisa che di anni ne ha 81. Questi sono alcuni dati su un Congresso che è stato molto partecipato, una vera comunità che per 4 giorni ha discusso in modo serio e appassionato del futuro dell'Arci e di un mondo che si ha l'ambizione di contribuire a cambiare.

L'ultima giornata si è aperta con la votazione degli ordini del giorno. Moltissimi gli argomenti su cui si chiede un impegno all'associazione. Tra l'altro, i delegati hanno votato per una nuova politica energetica, a sostegno di tutte le iniziative che realizzano la tutela dell'ambiente e a sostegno delle vertenze delle comunità locali che devono partecipare alla scelte che riguardano il loro territorio; per sviluppare e qualificare la presenza dell'associazione nel Meridione; perché l'Arci si faccia promotore di iniziative volte alla divulgazione del software libero e aperto, in particolare GNU/Linux; per promuovere la costituzione di una rete educativa diffusa sul territorio e perseguire con maggiore efficacia l'opposizione alla riforma classista della scuola italiana voluta dalla Moratti; a sostegno della musica dilettantistica ed emergente; per estendere la diffusione del Commercio equo e solidale nei circoli, che vanno coordinati con i gruppi di acquisto solidale presenti sul territorio, promuovendo l'agricoltura biologica e il diritto alla sovranità alimentare; per chiedere ai partiti dell'Unione e ai candidati alle prossime elezioni politiche di impegnarsi ad approvare nella nuova legislatura una legge sulle unioni civili che dia riconoscimento giuridico alle coppie di fatto, indipendentemente dal sesso; per chiedere al prossimo parlamento di istituire una commissione di inchiesta sui fatti di Genova; contro la legge Fini sulle droghe, per rilanciare le politiche di riduzione del danno, aderendo alla manifestazione del 11 marzo promossa dal movimento antiproibizionista; per valorizzare la presenza dei migranti negli organismi dirigenti dell'Arci; per impegnare tutta la associazione nella campagna referendaria per abrogare la controriforma costituzionale del governo Berlusconi; per l'autodeterminazione del popolo Saharawi; per il sostegno alla causa del popolo Kurdo. Infine il congresso all'unanimità ha approvato l'adesione dell'Arci alla giornata internazionale di mobilitazione del 18 marzo, in occasione del terzo anniversario della guerra in Iraq e l'ordine del giorno di solidarietà ad Alì Rashid - compagno di viaggio dell'Arci in tante battaglie per costruire una alternativa democratica e non violenta in Medio Oriente - attaccato oggi sulla stampa dall'ambasciatore di Israele in Italia.

Per ultimo, prima di passare all'elezione degli organismi dirigenti, si è votato il documento politico conclusivo, che approva il documento congressuale "mobilitare la società. Cambiare l'Italia" e la relazione introduttiva.

Il Congresso ha poi proceduto all'elezione del Consiglio nazionale, organismo di direzione dell'Arci, formato da 151 componenti, di cui il 34 % sono donne.

Si è infine proceduto all'elezione del presidente nazionale. E' stato rieletto all'unanimità Paolo Beni, con voto palese, salutato da un lungo applauso.

Nelle sue brevi conclusioni Beni ha sottolineato il clima positivo e costruttivo di questo Congresso, che ha dimostrato la convinta adesione di tutti i delegati a un progetto comune. Un'esperienza intensa di partecipazione, un buon viatico per i compiti che attendono questa grande associazione.

Paolo Beni
Relazione di Paolo Beni

Documento politico finale


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