Trasmissioni 2006 - Vite sbobinate, leggono Gianolio e Nori

28-03-2006


La letteratura a voce alta è al centro del primo incontro previsto dal ricco cartellone di Trasmissioni 2006, sottotitolato in questa seconda edizione “fuor d’acqua”. Martedi 28 (ore 21.35 precise), ad Officina delle Arti di via Brigata Reggio, Alfredo Gianolio e Paolo Nori leggeranno estratti da “Vite sbobinate” (Libreria Incontri Editore). Il libro, scritto dall’avvocato Gianolio e pubblicato nel 2002, fa coesistere all’interno di quest’opera non soltanto uno spaccato di storia della cultura di una certa area geografica, quella del Po, ma insieme riesce a rendere a veloci flash i tratti più genuini della pittura naïve.

“La raccolta di nastrobiografie – racconta Gianolio - ovvero di racconti autobiografici su nastro di donne e pittori della val padana negli anni ’70 – ’80 fu incoraggiata da Cesare Zavattini, che era membro con me della Giuria del Premio nazionale dei naif di Luzzara, da lui fondato. Zavattini avrebbe voluto farne un libro con disco, una delle tante sue idee rimaste nel cassetto. Da allora, dopo un ventennio, la questione si ripropose quando ebbi occasione di partecipare alle riunioni della redazione “aperta” dell’almanacco delle prose Il semplice che, sotto lo stimolo di Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni, Daniele Benati, Ugo Cornia e altri rivalutava appunto la narrazione orale anche per la sua dirompente spontaneità antiaccademica. Per me non c’è voluto altro. Riesumai le mie vecchie nastrobiografie e ne aggiunsi di nuove. Volendo potrei allungare la catena all’infinito perché coloro che amano esporre le vicende della propria vita sono più numerosi di quanto si possa credere. E più raccontano cosa strane e paradossali (anche se dolorose) – conclude l’avvocato scrittore - più ci provano gusto”.

Secondo Paolo Nori “Nelle biografie raccontate all’avvocato Gianolio e da lui ricostruite, vive una lingua italiana così mossa e così semplice e così inventiva, c’è una tale deferenza, verso l’italiano, che da un lato sembra di sentire qualcuno che alla lingua dà del voi, che ha un rispetto per le cose che dice che noi ce lo siamo scordati, dall’altro viene in mente quello che scrive De Sanctis sulle ottave dell’Orlando Furioso, che sono così semplici che l’ultimo verso par che caschi per terra, come vil prosa”.

Trasmissioni, il progetto curato da Arci per l’assessorato Cultura del Comune di Reggio Emilia, ritorna ad un anno di distanza ad Officina delle Arti, con un progetto che pone la sonorità-evento come filo rosso di una programmazione parecchio articolata.

Fino al 1 giugno l’edizione 2006 compie un percorso che prevede nelle dieci serate (ad ingresso libero) letture a voce alta, una pubblica sfida in poesia, incontri, performance e persino un party, culmine dell’intero progetto, dedicato al musicista americano John Cage.

Due, in questa seconda edizione, le sezioni allestite che divengono rassegne ulteriori: “Performances, accadimenti d’arte varia” e “Ascoltatori, uomini e dischi” per un nutrito carnet di nomi che appartengono panorama culturale nazionale e in taluni casi europeo.

Sono scrittori, musicisti, attori, giornalisti, poeti e danzatori i protagonisti di Trasmissioni.

Il prossimo appuntamento con Trasmissioni è con Violante Placido alias Viola il 13 aprile.

Comitato: Reggio Emilia

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