Cambiare si può: un milione di firme per un paese diverso
28-09-2005
Cambiare si può. Un monito per chi si candida a sostituire Berlusconi alla guida del paese e una speranza concreta, intorno a cui raccogliere il consenso di quanti nel nostro paese non si accontentano di mandare a casa questo governo ma chiedono un progetto politico realmente alternativo.
Cambiare si può è il nome scelto per una campagna promossa da cittadine e cittadini impegnati in organizzazioni, reti sociali, sindacati e movimenti, con storie e pratiche sociali anche molto diverse tra loro, che hanno fatto in questi anni un tratto di cammino insieme e vogliono portare un contributo costruttivo al futuro programma di governo dellUnione.
Lobiettivo è portare la discussione sul programma tra le persone che normalmente ne sono escluse, a partire da dieci punti che raccolgono le proposte concrete scaturite dalla riflessione e dalla mobilitazione unitaria dei movimenti di questi anni.
Dieci punti che indicano anche un metodo politico diverso, che assuma la partecipazione democratica e la mobilitazione sociale come valori irrinunciabili per loggi e per il domani, quando il nuovo governo sarà al lavoro.
Su questi temi i promotori organizzeranno nel paese centinaia di incontri e momenti pubblici di discussione, chiedendo ai cittadini di sostenere la piattaforma con la propria firma e allUnione di recepirne i contenuti nellelaborazione del programma.
Per questo, a dicembre, prima della prevista assemblea sul programma, consegneremo allUnione il milione di firme raccolte.
I contenuti della campagna, le modalità organizzative, i materiali di promozione sono stati presentati in una conferenza stampa martedì 27 settembre.
Sono intervenuti, Paolo Beni, presidente Arci nazionale, Luigi Ciotti, presidente Libera, Carlo Podda, segretario generale Funzione Pubblica Cgil, Marco Bersani, Attac, Lisa Clark, Beati i costruttori di pace. Saranno presenti molti dei promotori della campagna.