Il no di Ruini al riconoscimento delle coppie di fatto
20-09-2005
Il no di Ruini al riconoscimento delle coppie di fatto è un duro colpo alla laicità dello stato e alla libertà degli individui
Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci
La durissima presa di posizione del cardinal Ruini contro il riconoscimento legale delle coppie di fatto e i Pacs è molto preoccupante. Non solo per il contenuto un atto daccusa contro qualsiasi tipo dunione che non sia quella eterosessuale legittimata dal matrimonio - ma perché rivela un atteggiamento integralista che fa arretrare pesantemente il rapporto tra la Chiesa e lo Stato italiano.
Siamo di fronte ad una invasione di campo quale da tempo non avevamo conosciuto, ma di cui avevamo avuto significative avvisaglie con lintervento attivo della gerarchie ecclesiastiche nella campagna per il fallimento del referendum sulla procreazione assistita.
Un attacco alla laicità dello stato, di cui viene messa in discussione la legittimità a legiferare per garantire la libertà di scelta delle persone, definendo un ambito morale che sarebbero di esclusiva competenza della Chiesa.
Il solo riconoscimento dellesistenza di unioni che non coincidano col matrimonio, tanto più se si parla di unioni omosessuali, viene considerato un pericolo perché introduce lidea che possano esserci altre regole, altre spinte, alla base di convivenze che non coincidono col matrimonio. Uno spazio di libertà inconciliabile con la missione che Ruini sembra attribuire alla Chiesa Cattolica.
Noi crediamo invece che lo stato debba intervenire con le sue leggi a tutelare le coppie di fatto e chi le compone, stabilendo un principio di civiltà che ormai in tutta Europa si è andato affermando.
I Pacs rappresentano la posizione minima da cui partire per assicurare garanzie e diritti a quanti in libertà fanno scelte di vita diverse da quelle tradizionali. Pensare che queste relazioni siano semplicemente un fatto privato, che la legge può ignorare, espone una parte dei cittadini a discriminazioni e ingiustizie.
Roma, 20 settembre 2005