Anche per questo bisogna cacciarli
16-06-2003
Lettera di Pino Cacucci all'amico Claudio
Ciao Claudio, dopo quello che mi hai scritto su Oltretorrente (e avrai ricevuto la mia risposta, spero) sono sempre più orgoglioso di questolibro, per l'accoglienza che ricevo in giro per l'Italia (da Parma a Roma a Milano, sto scatenando dibattiti e ricevendo soddisfazioni notevoli...), comunque, si sa che suscitando entusiasmi e apprezzamenti da una parte, dall'altra corrisponde una reazione eguale e contraria. Però non immaginavo di essere censurato a casa mia.
Ti racconto:
nella rassegna estiva che credo si chiami ViviBologna o qualcosa del genere, tra le varie cose è stato invitato lo scrittore spagnolo Antonio Soler, che ha appena pubblicato dal Saggiatore un romanzo ambientato nella guerra civile del 36-39, che narra di una storia d'amore, essenzialmente. Dunque, alla domanda del comune di Bologna su chi volessero come presentatore, l'ufficio stampa del Saggiatore e di Marco Tropea (sono soci e hanno la stessa redazione) hanno risposto: "Trattandosi di un autore spagnolo ed essendo a Bologna, ci pare ovvio che venga chiesto a Pino Cacucci".
Bene,dopo qualche giorno la risposta (imbarazzata) è stata che "Pino Cacucci è una persona non gradita dal Comune di Bologna e vi preghiamo di proporre qualcun altro".
Ma ti rendi conto? D'accordo, posso solo essere orgoglioso di non piacere alle merde, ma c'è in ballo un precedente molto grave, qui si tratta di un'istituzione che si permette di dichiarare - a Milano!! - uno come me che risiede a Bologna da trent'anni "persona non gradita". Marco Tropea, e il Saggiatore al completo, sono esterrefatti, non gli era mai capitata una cosa del genere, pur vivendo in un posto come Milano sostengono che neppure il loro comune si permetterebbe di porre censure politiche, tanto che, per esempio, il comune di Milano, e per giunta pagandomi il "disturbo", mi ha invitato con Sepulveda alle iniziative estive (si chiamano Milanesiana) per la serata del 25 giugno! Mentre questi cialtroni della banda Guazzaloca si permettono di dire a un editore di Milano che sono "non gradito"!
Sto meditando quale casino scatenare, intanto, ti prego di divulgare la cosa ovunque puoi, voglio sputtanarli il più possibile, quei buffoni. E voglio scatenare tanto casino da pretendere da Guazza spiegazioni e scuse pubbliche. Che deve fare una "persona non gradita", cambiare residenza? Di sicuro non me ne starò zitto, questa me la pagano, e che si sappia anche che a Milano ne parlano in tutto l'ambiente editoriale in toni stupefatti, del tipo "tanta rozzezza non se la possono permettere neppure i leghisti, quelli sono più furbi dei bolognesi". Ti rendi conto? Bella figura di merda.
A presto, ti abbraccio
Pino
Comitato: Bologna