Elezioni regionali: un'Italia diversa è possibile

05-04-2005

COMUNICATO STAMPA

  

Elezioni regionali: un’Italia diversa è possibile

 

Si costruisca adesso, insieme ai cittadini,

una vera alternativa di governo

 

Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci

 

L’Arci esprime grande soddisfazione per l’esito delle elezioni regionali del 3 e 4 aprile.

In poche altre occasioni nella storia recente del Paese era emerso dalle urne un risultato elettorale altrettanto netto e significativo: il centrosinistra ha vinto con proporzioni impreviste tanto nella conta dei governatori eletti quanto nel numero complessivo dei voti. Inoltre, la tendenza dell’elettorato emerge in modo omogeneo sull’intero territorio nazionale. Gli elettori hanno tolto la fiducia ai governi uscenti in ben 6 delle 8 regioni amministrate dalla destra negli ultimi 5 anni, mentre l’hanno confermata a tutti quelli del centrosinistra. Anche in Veneto e Lombardia, uniche regioni rimaste al centrodestra, i distacchi abissali di 5 anni fa si sono enormemente ridotti.

La destra ha perso e lo sa. Dopo 4 anni di governo la maggioranza parlamentare perde consensi e non rappresenta più la maggioranza del paese. Sta crollando il blocco sociale su cui Berlusconi aveva costruito la sua avventura, nonostante il miraggio della  riduzione delle tasse e la generosa distribuzione di favori effettuata con l’uso privato delle istituzioni, in barba ad ogni regola e garanzia democratica.

La destra ha perso perché l’Italia è cambiata. L’irrompere sulla scena mondiale del grande movimento per la pace e contro la globalizzazione liberista, la ripresa del conflitto sociale e nel mondo del lavoro, hanno contribuito a produrre una nuova consapevolezza, a rinnovare la speranza in un futuro diverso e migliore.

In queste elezioni, dal carattere fortemente politico,  i cittadini hanno deciso per l’alternativa, bocciando senza appello una classe dirigente che ci ha trascinati in guerra, la sua fallimentare politica economica e sociale, il suo progetto arrogante e autoritario di modifica della Costituzione.

E’ vero che sull’esito delle elezioni ha pesato il declino della destra. Ma è vero anche che il centrosinistra, finalmente unito, ha ricevuto dagli elettori un’apertura di credito tanto grande quanto impegnativa. Ora dovrà essere all’altezza di queste aspettative, costruendo le condizioni per un cambiamento che non sia la semplice alternanza nella guida del Paese ma una vera alternativa, nei valori e nelle scelte di governo. C’è un anno di lavoro davanti, deve riprendere subito l’iniziativa delle opposizioni in Parlamento e nel Paese, a partire dalla battaglia per impedire lo stravolgimento della costituzione.

La politica e la democrazia non si esauriscono nelle elezioni ma si nutrono di iniziativa continua e diffusa. Ce lo ricorda la vittoria di Niki Vendola, candidato a sorpresa grazie alle primarie, a conferma che quando apre le porte alla partecipazione e sceglie contenuti realmente alternativi e condivisi la politica ritrova passioni, valori, concretezza e capacità di suscitare consensi.

Roma, 5 aprile 2005

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