Appello per la manifestazione del 25 Aprile
16-04-2003
APPELLO PER IL 25 APRILE
Il Comitato promotore delle celebrazioni per il 25 Aprile, anniversario della Liberazione, riunito a Roma il 9 aprile 2003, ha approvato il seguente documento-appello.
Il 25 Aprile 1945, con linsurrezione popolare e la liberazione da parte delle formazioni partigiane di numerose città ancora occupate dai nazifascisti, lItalia risorgeva a libertà e sorgeva a nuova democrazia. Una democrazia che si fonda sulla pace, la partecipazione dei cittadini, il lavoro, la solidarietà, il rifiuto di discriminazioni, luguaglianza nei diritti e nei doveri.
Le successive tappe della nostra vicenda nazionale, la Repubblica, la Costituzione, conquiste politiche, civili e sociali senza precedenti, sono intimamente legate a quella data, a quegli eventi del periodo 1943-45, senza i quali non avremmo avuto né Repubblica, né Costituzione, né uno sviluppo, nella libertà e nella pace, che ha restituito allItalia il prestigio che merita tra le nazioni civili nellambito dellUnione europea, sorta dal crollo delle dittature che avevano insanguinato la prima metà del ventesimo secolo.
Il valore e il significato di quella data si colgono in tutta la loro pienezza in questi giorni, purtroppo funestati da una guerra che, decisa in via preventiva e in modo unilaterale in violazione delle regole della legalità internazionale, si protrae con immensi lutti e rischia di dare origine, da un lato a una catastrofe umanitaria di dimensioni spaventose, dallaltro alla diffusione di posizioni che possono tradursi in nuove ondate di terrorismo. Le organizzazioni firmatarie, che esprimono la più ferma condanna nei confronti del dittatore sanguinario Saddam Hussein, invocano con il cessate il fuoco e la fine delle ostilità, immediati interventi umanitari che allevino le indicibili sofferenze della popolazione irachena. Chiedono che allONU sia riconosciuto un ruolo centrale per quanto riguarda la ricostruzione e il futuro politico e amministrativo dellIraq, che deve essere deciso con piena autodeterminazione dal popolo iracheno. Il governo italiano, uscendo finalmente da una posizione ambigua, ma di sostanziale sostegno alla guerra in contrasto con la Costituzione e la grande maggioranza dellopinione pubblica, ha il dovere di impegnarsi senza indugio in questa direzione.
Al valore e al significato di quella data nulla può togliere una deriva revisionistica che tenta, al servizio di ben individuati obiettivi politici, di svalutare lantifascismo e la Resistenza, che si saldarono in modo inscindibile ai sentimenti del popolo italiano con i grandi scioperi del 1943 e del 1944. Un revisionismo che si esercita in assurde rivalutazioni, perseguite anche con tentativi di manipolare i testi scolastici, di un regime infausto che la storia ha condannato in modo inappellabile. A questa deriva si deve reagire con forza e determinazione in primo luogo in nome di un valore immenso e irrinunciabile, quello della verità e della memoria storica.
La verità è che il 25 Aprile unisce tutti gli italiani nella comune, condivisa memoria del ricordo dei Caduti, nella tradizione civile che vede una sostanziale continuità tra primo e secondo Risorgimento, nella gratitudine a quanti sacrificarono la loro giovinezza non per scopi di potere, ma per la libertà di tutti, compresi gli avversari.
Le Organizzazioni firmatarie invitano le istituzioni e i cittadini di ogni età e condizione a un forte impegno per confermare lesigenza di far vivere, oggi più che mai, gli ideali della Resistenza, che costituiscono i valori fondanti della nostra democrazia.
ANPI FIVL FIAP Fondazione Corpo Volontari LibertàANPPIA ANED ANEI ANFIM DS La Margherita PRC SDI PdCI ANCI CGIL CISL UIL ACLI ARCI Centro Puecher