Non pieghiamoci alla guerra - Roma 12 aprile manifestazione nazionale per la pace

09-04-2003


Volantino della manifestazione nazionale per la pace

Secondo volantino "La guerra infinita"

Terzo volantino "Resistere alla guerra infinita"

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Non pieghiamoci alla guerra

 

Roma 12 aprile manifestazione nazionale per la pace
 

Le forze di pace, unite, hanno deciso: il 12 aprile, a Roma, daranno vita a una nuova grande manifestazione nazionale contro la guerra. Ancora una volta, insieme a tanti nel mondo.
L’emergenza è estrema. Perché questa guerra folle e crudele sta già creando una devastante reazione a catena. Nessuna rassegnazione. Oggi il dovere è: riaprire la strada alla politica.
La cittadinanza può fare la differenza.
È necessario creare il clima culturale, le condizioni morali e politiche di una svolta profonda.
I movimenti per la pace portano una nuova politica. Ne vengono attraversati i governi dotati di senso di responsabilità, le chiese impegnate per la convivenza
planetaria, le istituzioni che lealmente operano per il bene comune. Si sta costruendo un inedito campo di pace.
La sfida è aspra. Tanto più che, dentro alla nuvola nera della guerra, agisce una macchina di distruzione dei diritti sociali, delle stesse libertà democratiche.
E avanza la malainformazione: al 90 per cento dei cittadini contro la guerra, si contrappone il 90 per cento dei media, che alterano la libertà di opinione,
promuovendo invece la guerra.
Ma possiamo vincerla, questa sfida.
E a chi pretende di costringerci a scegliere tra Bush e Saddam Hussein, rispondiamo: noi scegliamo solo la pace. E la vogliamo adesso.
Per le popolazioni civili martellate da bombe e combattimenti.
Per aprire corridoi umanitari, salvaguardando la vita delle innumerevoli persone in pericolo.
Per offrire sostegno ai profughi e ai rifugiati, ovunque necessario e anche in Italia.
Per salvare le vite dei soldati: non devono morire in una guerra nata da logiche di potere, denaro, supremazia.
Per fermare l’allargamento della guerra: la spirale dell’orrore sta creando nuove minacce.
Per dare una possibilità alla pace nel Medio Oriente: il conflitto israelo-palestinese è a un punto limite; la guerra renderebbe impossibile l’applicazione delle Risoluzioni dell’Onu.
Per impedire uno spreco osceno di risorse: con i soldi buttati via in questa guerra si potrebbe cancellare la fame, e abbattere la povertà, le malattie, l’ignoranza in
decine di paesi.
Vogliamo la pace per dare spazio a un’alternativa di civiltà. Dalla storia, occorre cacciare la guerra. La ostacoleremo con la forza della ragione, della partecipazione, della nonviolenza.
Siamo utopisti, chiediamo il possibile: vogliamo una legalità internazionale fondata non sulla guerra preventiva, ma sulla prevenzione dei conflitti - e sulla politica, sui diritti, sulla solidarietà.
Non vogliamo che l’Italia sia complice di questa guerra simbolo di un mondo inaccettabile. Ripetiamo al Presidente Ciampi: tuteli il Paese!
Marciamo per costruire un futuro degno. E mentre lo facciamo, operiamo per una forte solidarietà concreta. Aiutiamo chi è colpito, sosteniamo il Tavolo Unitario per le popolazioni dell’Iraq.
Marciamo per far rinascere l’Onu. Per esigere dall’Onu coerenza con la sua Carta fondativa, che si propone come primo obiettivo la pace.
Vogliamo che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sia la regola dei comportamenti degli Stati.
Siamo i cittadini dell’articolo 11 della nostra Costituzione, dell’Europa che deve ripudiare la guerra.
Teniamo vivo lo spirito del 15 febbraio, del Forum Sociale Europeo di Firenze, del Forum Sociale Mondiale.
Di fronte a tanto dramma, c’è chi sceglie - tra i governanti - di essere suddito.
Noi scegliamo di essere liberi cittadini.
Il 12 aprile, tutte e tutti a Roma. Facciamo confluire le magnifiche iniziative nate sul territorio in un’unica, irreversibile spinta di pace. Nessuno può sostituirti: se non ci sei, manchi.
Prendiamo la parola. Il nostro ultimatum è questo: cessate il fuoco. Ora. Prima che sia troppo tardi.

WE SHALL OVERCOME

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