Il I° dicembre Giornata internazionale sullAids
01-12-2004
Nel lontano 1 dicembre 1989 degli artisti americani decisero di coprire le loro opere esposte in una galleria di New York con un panno nero in segno di lutto e di protesta contro la disattenzione delle istituzioni verso la dilagante epidemia dell'Aids. A quel modesto inizio si deve la Giornata internazionale sull'Aids.
Adesso la giornata si è trasformata in una manifestazione mondiale sponsorizzata a livello internazionale dallOnu. Quest'anno l'attenzione sarà focalizzata sulle donne e le ragazze sieropositive.
Forse perché il centro dell'epidemia si colloca nei paesi al Sud del mondo, da noi lappuntamento è sotto tono, quasi dimenticato.
In realtà i dati promulgati dalle stesse Nazioni unite rivelano che lepidemia, oltre a imperversare in Africa, si sta allargando a nuovi territori e persiste sia in Nord America che in Europa. Nel 2003 4,8 milioni di persone sono state infettate cioè 14 mila al giorno; 37,8 milioni di individui vivono con l'Aids/HIV di cui 2,1 milioni di bambini sotto i quindici anni; 2,9 milioni sono morti di Aids, di cui 500 mila bambini. Significativo è il numero di donne infettate: 19 milioni e, ogni anno, 2 milioni di esse partoriscono 700 mila bambini sieropositivi.
Il numero di donne sieropositive indica come l'epidemia sia cambiata da quando il virus è stato identificato. Infatti, nell'Africa Sub-sahariana, le donne tra i 15 e 24 anni hanno una probabilità di essere infettate tre volte superiore ai maschi. Questa tragedia avrebbe potuto essere evitata se, fin dall'inizio, le strategie di prevenzione avessero incluso metodologie particolarmente indirizzate alla condizione sociale delle donne. Per illustrare questo punto basta pensare allo strumento di prevenzione più importante: il preservativo. Uno strumento inutile là dove le donne non hanno parità di decisione nei rapporti di coppia o negli incontri sessuali. Per questo la prevenzione deve includere strategie che rendano le donne economicamente indipendenti, che concedano loro lo stesso accesso all'istruzione e la possibilità di negoziare rapporti sessuali più sicuri ed elimini la violenza contro le donne.
Tutto questo richiede un investimento finanziario non trascurabile, specialmente per i paesi poveri. Invece in questi anni, l'impegno delle nazioni ricche è venuto a mancare. Anche in Italia i fondi che il governo stanzia sono irrisori. Inoltre, a settembre, si è scoperto che il governo aveva eliminato il contributo italiano al Fondo globale per la lotta all'Aids.
In occasione della Giornata internazionale sull'Aids l'Arci chiede a suoi soci di partecipare al tutte le iniziative locali. Ridedichiamoci a sconfiggere questa epidemia.
Info: www.mtv.it/music/eventi