L'Arci in piazza con la Cgil per il lavoro e la democrazia

06-09-2011

Piuttosto che occuparsi di risanare i conti pubblici - la cui reale drammaticità è emersa dopo anni di irresponsabili appelli all’ottimismo e rassicurazioni finte ed inutili – questa manovra punta a colpire al cuore il sistema democratico ed il potere di rappresentanza dei sindacati attraverso norme che rendono facili i licenziamenti, come emerge dagli ultimi provvedimenti approvati in commissione Bilancio al Senato. In particolare, con l’approvazione dell’art. 8, che prevede di fatto il superamento dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, si punta ad annullare di fatto il contratto collettivo nazionale di lavoro ed a superare le tutele previste nello stesso Statuto. Un emendamento, quello approvato ieri, che si pone in palese contraddizione con il dettato costituzionale che tutela il principio di uguaglianza sul lavoro.

Con l’attuale manovra non si colpiscono gli evasori fiscali, ma si utilizza strumentalmente questo momento di crisi profonda per colpire la parte debole del Paese, anche attraverso i tagli agli Enti Locali, ai servizi pubblici e al Welfare, chiedendo sacrifici ai soliti mentre ci sarebbe bisogno di una politica seria di rilancio dell’economia e dei consumi.

Per queste ragioni, in difesa del lavoro e della democrazia, l’Arci il 6 settembre sarà in piazza al fianco della CGIL.

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