Non si interrompa subito la Legislatura - dichiarazione di Paolo Beni
25-01-2008
COMUNICATO STAMPA
"Non si interrompa subito la Legislatura. Necessario approvare prima una nuova legge elettorale e i provvedimenti più urgenti a favore della parte più debole della popolazione"
Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci
E' un male per il Paese - ed è motivo di grande preoccupazione - che l'esperienza di governo dell'Unione sia arrivata al capolinea.
Il governo Prodi cade dopo una navigazione incerta, condizionata fin dall'inizio dall'esiguità dei numeri prodotti da una pessima legge elettorale e dall'eterogeneità della coalizione, con un programma elettorale ambizioso ma in alcune parti troppo generico. Eppure, nonostante ciò, fatti concreti e positivi ne ha prodotti. Il processo riformatore avviato ha mostrato in molti settori un chiaro cambio di indirizzo rispetto agli anni del centrodestra.
Il governo cade per una catena di errori a cui in molti hanno contribuito. Cade da destra, per iniziativa dei poteri forti che a quel processo riformatore hanno sempre opposto resistenza, in parte anche dall'interno della stessa maggioranza. Ma cade soprattutto per effetto di veti e ricatti sulla legge elettorale, cioè in nome degli interessi di partito quando non addirittura di interessi personali.
Il dibattito sulla fiducia in Senato ha offerto l'indecoroso spettacolo di una politica mai come oggi caduta così in basso, che sembra privilegiare le logiche di schieramento rispetto ai problemi del Paese, che fa sempre più fatica a svolgere la sua funzione fondamentale di mediazione degli interessi particolari in nome dell'interesse generale.
Una grave crisi morale sta travolgendo l'Italia. La prospettiva di cambiamento in cui tanti avevano riposto speranze appare oggi più lontana, la fiducia nella politica è in caduta verticale e la distanza fra il paese reale e il palazzo si fa sempre più profonda.
E' urgente che i cittadini si riapproprino della politica, è necessario reagire alla sfiducia moltiplicando le opportunità di partecipazione e di iniziativa diffusa sul terreno dell'equità sociale, dell'ambiente, dei diritti civili, della pace. Le forze politiche del centrosinistra devono aprirsi alla partecipazione e perseguire responsabilmente il massimo sforzo di unità e di convergenza per scongiurare il ritorno al governo delle destre, che chiuderebbe inesorabilmente la stagione di rinnovamento aperta due anni fa.
Il ricorso immediato alle urne sarebbe un grave errore e va scongiurato. Perché votando con questa legge elettorale i cittadini sarebbero ancora una volta espropriati del loro diritto a scegliere; perché interrompere ora la legislatura lascerebbe irrisolti sul tavolo questioni drammaticamente urgenti, come le misure fiscali di redistribuzione a favore dei redditi bassi; perché ci sono provvedimenti di legge già all'esame del parlamento che possono ancora proseguire l'iter, come la legge sull'immigrazione, la riforma della cooperazione internazionale, quella del sistema radiotelevisivo.
Insieme a tanta parte dell'associazionismo e della società civile responsabilmente impegnata per il bene del Paese, chiediamo che si consenta alla legislatura di andare avanti per il tempo necessario ad approvare non solo una buona legge elettorale, ma anche i provvedimenti più urgenti nell'interesse generale e soprattutto della parte più debole della società italiana.