Presentata la prima indagine sulla Creatività Giovanile a Reggio Emilia

05-01-2008


 
Ligabue, Vasco Rossi e i Green Day per la musica, Federico Moccia, Dan Brown e Tolkien per la letteratura. Ascoltano soprattutto con l’I Pod, masterizzano o “scaricano”. Guardano i film in Dvd e videocassette che noleggiano, preferiscono i film comici, non disdegnano quelli di avventura, gli horror e le commedie, mentre odiano il genere “cappa e spada”. Leggono più i giornali quotidiani dei fumetti.
Sono alcuni dei risultati offerti dall’indagine della Provincia di Reggio Emilia e da Arci e presentata il giorno 20 dicembre nell’aula magna dell’Università di Modena e Reggio.

Il punto sulla creatività giovanile "esistente" e "potenziale" nella Provincia di Reggio Emilia, in forma di happening, tra modalità di relazione, nuove tecnologie e tempo libero. Una riflessione partecipata tra brevi performance ed interventi spettacolari. Uno spazio unico suddiviso da suggestioni, input, interazioni. Con il contributo e la presentazione della recente ricerca condotta su oltre 1500 giovani tra i 14 e i 21 anni, a cura del progetto ON, in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell'Economia dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

“Giovani e Creatività, lo stato dell’arte. Report sull’attitudine creativa dei giovani dai 14 ai 21 anni nella provincia di Reggio Emilia”, questo il titolo dell’imponente ricerca che conta oltre 150 pagine fitte di dati per fare il punto, è la prima volta nel nostro territorio, su uno dei temi più delicati che riguardano la condizione dei giovani.
A un campione di circa 2000 giovani sono state poste ben cento domande intorno a musica, grafica, scrittura e video, senza trascurare l’interdisciplinarietà, l’utilizzo delle nuove tecnologie e persino del tempo libero. I risultati sono stati presentati oggi con un happenig presentato da Roberto “Freak” Antoni a cui ha partecipato anche Marco “Morgan” Castoldi che ha sottolineato come la creatività sia “una questione di relazione. Perché – ha continuato il musicista –non basta l’idea bisogna saper fare. Quindi, ben venga una didattica della creatività”.

I risultati del report dicono che per quanto concerne le forme di creatività preferita, la musica fa la parte del leone (69,9%) seguita da fotografia (42,7%) e video (41,7%). Poi: danza, pittura, grafica, teatro, scrittura e scultura, preferite in quest’ordine. E’ rilevante che alla domanda, “quale forma di creatività preferisci?”, il 19,2% abbia risposto “nessuna”. In particolare sono i quindicenni a soffrire di questa forma di apatia artistica che diventa la seconda voce in graduatoria nella tabella che mette in fila le forme di creatività utilizzate dai giovani reggiani. Se è ancora la musica ad essere l’arte più gettonata dai giovani reggiani (38,6%), la percentuale di chi non pratica nessuna forma di creatività, il 27% del campione, si piazza immediatamente dietro. Fanno fotografia (19,1%), video (18,4%), danza (14,30%), scrittura (13,6%), ma soprattutto “escono con gli amici” (55,9%) e trascorrono il tempo libero in compagnie allargate fino a 8 coetanei (49.8%). Molti di loro fanno sport (46.9%), e non pochi solitamente passano il tempo non dedicato alla scuola a mandare Sms e fare telefonate (10.8%).

Per l’assessore provinciale alla Cultura e al Paesaggio Giuliana Motti, “L’obiettivo del lavoro svolto è un tentativo di consentire ai giovani di focalizzare i propri desideri sulla creatività. Per questo abbiamo strutturato il laboratorio itinerante di arti varie On che ha portato avanti questa ricerca con l’obiettivo di sondare i gusti dei ragazzi”.
Il presidente provinciale di Arci Federico Amico ha voluto porre l’accento sulla necessità che “ogni attività ha bisogno di strumenti adeguati per essere svolta, senza questi si rischia di essere inefficienti. Oggi abbiamo cercato di capire come scatenare una fantasia consapevole”. Iuna Sassi, assessore ai Giovani del Comune di Reggio ha parlato dell’importanza di una rete territoriale: “Questa – ha sottolineato Sassi – restituisce le diverse esperienze che caratterizzano la nostra provincia”.

La considerazione generale e più eclatante che si può trarre dai contenuti e che appare con forza nella realtà vissuta dai ragazzi, è il grande e rapido consumo di oggetti: frutto della creatività umana, e di strumenti tecnologici non solo per divertimento, socializzazione, comunicazione col gruppo dei pari, ma anche di produzione artistica. Il tutto però sotteso da una scarsa consapevolezza delle proprie capacità e del proprio livello di conoscenza. I dati generali dicono di ragazzi che fanno tante cose, che hanno tanti impegni e che si predispongono a condividerli con altri.

Nei vari ambiti si evidenzia che il rapporto tra i giovani e la creatività è ad un livello sicuramente embrionale: e la cosiddetta “creatività esistente” è una creatività tutta da formare, promuovere e incentivare. Esiste sicuramente una “creatività potenziale”, espressa dal desiderio di chi, già impegnato in qualche attività, dichiara di voler approfondire e migliorare le proprie conoscenze.
Certamente la multidisciplinarità è la caratteristica che definisce i giovani che affrontano un discorso creativo; ma rimane una modalità di approccio istintiva e poco strumentata.

Di fronte di questo panorama, sottolineano i curatori della ricerca: “è fondamentale si crei un osservatorio, con carattere di permanenza sul territorio, che registri istanze e fornisca servizi in ambito creativo; è importante coordinare e mettere a sistema gli sforzi operati singolarmente dai soggetti pubblici e privati nel settore, ottimizzando le risorse a disposizione, valorizzando spazi e contesti esistenti; è necessario un incremento di strumenti e offerte formative specifiche per l’utilizzo di nuove tecnologie; è indispensabile continuare a stimolare e a favorire linguaggi multidisciplinari; è importante un ulteriore lavoro di conoscenza e approfondimento sulle giovanissime generazioni (i ragazzi delle scuole medie inferiori) di concerto col sistema scolastico”.
Il Report rappresenta una “fase di ascolto” che garantirà al progetto triennale “On –Laboratorio itinerante di musica e arti varie”, attivo oggi in 25 comuni della provincia di Reggio un’offerta formativa mirata.
L’intrecciarsi dei linguaggi espressivi, supportati dalla mediazione tecnologica, offre una fotografia dello “stato dell’arte” della creatività giovanile, esistente e potenziale.

Per scaricare il testo della pubblicazione (file pdf compresso 6,3 MB) clicca qui

Comitato: Reggio Emilia

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