Reggio Emilia - Il cambiamento non viene da solo

08-11-2007

Arci Reggio Emilia
In collaborazione con Fondazione Pietro Manodori
Col contributo della Provincia di Reggio Emilia
Col patrocinio del Comune di Reggio Emilia
presentano
"Il cambiamento non viene da solo"
Cinquanta anni di Arci a Reggio Emilia: associazionismo, cultura e solidarietà
Mostra storico-fotografica dell’Arci a Reggio Emilia
Palazzo Casotti 08/11/2007 - 25/11/2007

L’inaugurazione della mostra “Il Cambiamento non viene da solo” – Mostra storico fotografica dell’Arci di Reggio Emilia, si terrà a Palazzo Casotti (Reggio Emilia) Giovedì 8 novembre alle ore 18.00

L'ARCI dalle nostre parti è spesso considerata parte costituente del paesaggio urbano: c'è, in qualche modo, da sempre e la sua diffusa presenza in buona parte del territorio provinciale - dai centri storici alle periferie - rafforza la sensazione di una continuità spazio-temporale.
L'Arci invece è una realtà relativamente giovane; nasce nel maggio del 1957 a
Firenze come coordinamento di circoli e case del popolo prevalentemente del centro nord. L'obiettivo è fare rete e di perseguire così, con più forza, un riconoscimento e uno spazio di autonoma iniziativa a larghi strati della popolazione in un Paese alle soglie del boom economico e sociale.
Univa quegli uomini e quelle donne la volontà di darsi reciprocamente forza per affermare e rilanciare un movimento popolare che non nasceva allora - ben più lontane nel passato sono le origini dell'associazionismo italiano, e si spiega anche così la percezione diffusa di un esserci da sempre!- ma che voleva agire in modo più incisivo in quegli anni di ricostruzione e di affermazione di nuovi diritti che cambiarono l'Italia.
Una storia corale per definizione perché agita nel corso di questi cinquanta anni in modo collettivo da migliaia di volontari, attivisti, presidenti di circolo, operatori culturali; una storia poco studiata anche perché le forme della partecipazione popolare sfuggono e faticano a trovare spazio nella storia ufficiale. Eppure la partecipazione, il volontariato, la mobilitazione dal basso, diremmo oggi, è un tratto che fa la differenza nella qualità della vita di tutti a Reggio Emilia e nel Paese in generale.
La mostra storico-fotografica vuole mettere in
evidenza lo straordinario rapporto che nella nostra provincia si è instaurato tra l'associazionismo ricreativo e culturale di origine popolare e le dinamiche più complessive della società reggiana nel corso dell'Italia repubblicana. Dai difficili anni dell'immediato dopoguerra, passando per gli anni del boom economico e dell'esplosione dei consumi (e della maggiore disponibilità al tempo libero) per arrivare ai decenni più vicini a noi, in cui si consolida un sistema, diffuso e maturo, di opportunità ricreative, culturali, di solidarietà definendo così un quadro estremamente ricco di esperienze, opportunità, realizzazioni.
A distanza di 50 anni dalla sua fondazione l'Arci è
un corpo vivo, multiforme, a volte difficilmente riconducibile ad un minimo comune denominatore capace di dare conto di quanta varietà di pensiero, di iniziativa, di culture operino al suo interno. Sempre curiosa del nuovo e aperta alle contaminazio­ni, l’Arci continua ancora a fare cultura, a sperimenta­re pratiche sociali, ad esplorare spazi di cittadinanza. Con lo stesso obbiettivo che animava i suoi antenati: partire dalle persone, formare cittadini liberi e prota­gonisti di una società più giusta, coesa e serena
Crediamo che i tre elementi che caratterizzano la nostra associazione: la pratica quotidiana della pace, la promozione della cultura, la difesa dei diritti siano oggi come allore le tre strade fondamentali at­traverso cui affrontare gli anni a venire perché si co­struisca una società migliore e gentile.

Federico A. Amico
Presidente Arci Reggio Emilia

Comitato: Reggio Emilia

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