L’Arci si stringe ai familiari delle vittime dell’attentato di Nassirya. Basta con il sangue versato per una causa sbagliata

27-04-2006

Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci

Ci stringiamo ai familiari delle vittime dell'attentato di Nassirya. Siamo vicini al loro lutto e al loro dolore.

Ogni giorno siamo costretti a piangere la perdita di vite umane a causa della guerra, della violenza, degli attentati terroristici che avvelenano il mondo.

Ogni giorno continuiamo a credere che esista un alternativa alla barbarie e che sia responsabilità di tutti praticarla con determinazione e con coraggio: rifiutare l'uso della forza per risolvere le controversie internazionali, sostituire le armi con la forza della politica e della diplomazia è possibile e sempre più necessario.

Il coinvolgimento italiano nella guerra e nell'occupazione illegale dell'Iraq, contraria al dettato della nostra Costituzione e al diritto internazionale, è una grave responsabilità che pesa tutta sulle spalle del governo Berlusconi che si è appena concluso.

Alla coalizione che si appresta a sostituirlo sta in queste ore la responsabilità altrettanto cruciale di indicare con chiarezza una discontinuità netta con quelle scelte: l'annuncio del ritiro immediato delle truppe, il ritorno dell'Italia a un ruolo politico e diplomatico autonomo per ricostruire la pace e la convivenza in Iraq e in tutto il Medio Oriente.

E' un dovere di fronte alle leggi superiori del diritto, è un dovere verso il futuro, è un dovere di fronte ad altro sangue versato inutilmente per una causa sbagliata.

Roma, 27 aprile 2006

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