Appello dei dirigenti dell'Arci dell'Emilia Romagna
09-04-2006
Come dirigenti dell'Arci dell'Emilia Romagna, la più grande e radicata associazione della nostra Regione, crediamo fortemente che la PARTECIPAZIONE e il nostro ruolo di CITTADINI ATTIVI siano non solo un diritto ma anche un dovere per contribuire a rendere migliori le nostre città e i nostri paesi. Più felici le comunità nelle quali viviamo.
Crediamo che questo sia buon antidoto al pericoloso meccanismo di delega che serpeggia nella nostra società. Un meccanismo che si accompagna ad una sempre maggiore personalizzazione della politica e troppo speso ad una ricerca non delle soluzioni ai problemi ma di scorciatoie che solo apparentemente li risolvono. Alcuni esempi per tutti:
vi è un sentimento di insicurezza generato, tra l'altro, dalla crescita dell'immigrazione? Reprimiamo attraverso leggi come la Bossi-Fini, anche se sappiamo che il solo reprimere non risolve i problemi.
Vi è insicurezza rispetto alla globalizzazione? gridiamo contro la Cina (come fanno la Lega Nord e il Ministro Tremonti) facendo con essa affari quotidiani ma imputando la nostra scarsa capacità di innovazione e gestione alla loro concorrenza.
Vi è scarsità di risorse pubbliche? Gridiamo allo sperpero di soldi da parte delle amministrazioni (ancora il Ministro Tremonti) in campo sanitario, sociale e culturale, senza preoccuparci che i tagli non si stanno trasformando in razionalizzazioni, ma in sacrifici per i soliti noti e in aumento dei privilegi per i soliti, anch'essi noti. La lista potrebbe essere molto lunga.
E' stato il metodo di lavoro di 5 anni del Governo Berlusconi ed è una deriva della cultura politica che ha portato a confondere l'effetto con la causa adottando soluzioni di corto respiro, a breve raggio. Finte soluzioni che non risolvono i problemi e spesso premiano i "furbi": condoni fiscali, condoni edilizi, stravolgimento della Costituzione, del diritto internazionale, negazione delle regole, legge sbagliate e ad personam.
Non è questa l'Italia che ci piace e crediamo che si debba cambiare.
Per questo in questi anni siamo stati impegnati quotidianamente nelle nostre mille attività sui temi della pace, della cultura, dei diritti dei cittadini immigrati, della difesa del welfare, contro la precarietà del lavoro e, più semplicemente, nella difesa degli spazi e dei tempi dello stare insieme.
In questi giorni in cui si avvicina l'appuntamento elettorale ci appelliamo ai nostri soci, a chi segue le nostre attività e a chi apprezza e sostiene il nostro lavoro perché venga espresso un voto che dia la possibilità al CENTRO-SINISTRA di governare. Crediamo infatti che ROMANO PRODI e i partiti della coalizione che lo appoggiano possano rappresentare una svolta importante per il nostro paese e per ricreare un patto di cittadinanza virtuoso che rilanci l'Italia. Il programma, i valori e la classe politica espressi da questa coalizione meritano il nostro supporto e il nostro VOTO, ci sentiamo impegnati, prima e dopo il voto, a continuare ad essere CITTADINI ATTIVI contribuendo con le nostre idee e il nostro impegno alla costruzione di un paese migliore.
Massimo Maisto, Presidente Regionale Arci Emilia Romagna e Presidente Arci Ferrara.
Federico Amico, Presidente Arci Reggio Emilia.
Greta Barbolini, Presidente Arci Modena.
Paolo Brunetti, Presidente Arci Cesena.
Roberta Cappelli, Presidente Arci Ravenna.
Giovanni De Rose, Presidente Arci Bologna.
Michele Drudi, Presidente Arci Forlì.
Alessandro Fornasari, Presidente Arci Piacenza.
Massimo Iotti, Presidente Arci Parma.
Marco Pelliconi, Presidente Arci Imola.
Roberto Roversi, Vicepresidente Arci Ferrara.
Massimo Spaggiari, Presidente Arci Rimini.