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Passpartout/Collateral

Ideato e promosso dall’Associazione Arci dell’Emilia-Romagna, attraverso il circuito di circoli giovanili Passpartout, Collateral ha sperimentato anche nell’edizione 2011 il gioco di ruolo tra artista e organizzatore, affidando la direzione artistica al cantante, musicista e scrittore Emidio Clementi, leader dei Massimo Volume.

Il festival, realizzato con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, si è articolato in sei appuntamenti disseminati nel territorio regionale, che si sono svolti a Bologna (Circolo Arci Millenium e Circolo Arci Spazioindue), Fosdondo di Correggio (Circolo Arci I vizi del pellicano), Carpi (Circolo Arci Kalinka), Castel Bolognese (Circolo Arci Le cantine di Platone) e a Ferrara (Circolo Arci Zuni).

Collateral nasce dalla volontà di evidenziare e valorizzare una delle tendenze più radicate della scena musicale contemporanea, cioè il proliferare di collaborazioni tra musicisti, anche apparentemente distanti per storia, poetica e scelte espressive. Artisti affermati che sentono il bisogno di sperimentare sonorità e formule differenti da quelle che caratterizzano il proprio percorso, rimescolando le carte, mettendosi in discussione, abbracciando generi e stili diversi, in definitiva incanalando la loro vena creativa in una miriade di progetti collaterali. E sempre di più sono i musicisti che valicano i confini del proprio abituale ambito espressivo per confrontarsi con forme d’arte, linguaggi e modalità diversi, che vanno dalla parola letteraria e poetica al visuale. L’Arci ha voluto fare propria la pratica della collateralità articolandola ogni anno in forme diverse e scegliendo di farsi collaterale rispetto alle dinamiche della produzione di eventi culturali: con Collateral l’associazione sperimenta un diverso rapporto tra “committente” e artista, dando a quest’ultimo “carta bianca” e facendogli vestire per una volta i panni dell’organizzatore. Un modo per riflettere, in tempi di crisi delle modalità della produzione artistica, su nuove forme di collaborazione tra i diversi soggetti attivi sul territorio, portatori di desideri e risorse per animare e far evolvere l’offerta culturale.

L’edizione 2011 ha rappresentato, dal punto di vista della proposta artistica, un punto di forte novità rispetto a quelle dei due anni precedenti, affermando ancora una volta la consacrazione dell’idea di “collateralità” che ha ispirato l’intero progetto triennale.

L’idea di aver affidato per il terzo anno consecutivo la direzione artistica ad Emidio Clementi dei Massimo Volume è andata esattamente in questa direzione, dando all’artista “carta bianca” e facendogli vestire direttamente i panni dell’organizzatore.

Se le edizioni 2009 e 2010 avevano affrontato la contaminazione tra musica e letteratura nel primo caso, e il rapporto tra musica e immagine nella sua accezione più ampia nel secondo, con questa ultima edizione si è voluto capovolgere l’impianto ispiratore: si è preso un “genere musicale”, il punk - anche se è estremamente riduttivo ridurlo a tale definizione - e lo si è declinato nella varie forme artistiche e culturali che il punk ha contaminato negli anni: musicale, letterario, movimentista, rivoluzionario, post-punk ed anche cinematografico.

Come sempre nella storia del festival, anche nel 2011 gli artisti si sono messi al servizio del progetto. Un modo per riflettere, in tempi di crisi delle modalità della produzione artistica, su nuove forme di collaborazione tra i diversi soggetti, portatori di desideri e risorse per animare e far evolvere l’offerta culturale.

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