In Primo Piano

Piacenza - MUSICA AL LAVORO 2009-2010

19-11-2009

19/11/2009 - Ore 21.30
Ingresso €. 15,00 - Ridotto soci Arci e iscritti Cgil €. 12,00
ASCANIO CELESTINI: “Il razzismo è una brutta storia”

Si tratta di uno spettacolo teatrale che Ascanio Celestini ha prodotto appositamente per l’Arci Nazionale.
Lo spettacolo tratta il pregiudizio della diversità proprio attraverso il linguaggio razzista sostenendo che inventare il diverso è una capacità tutta culturale ed totalmente innaturale.
Il razzismo è una brutta storia. Si intitola così lo spettacolo che l’autore di “Scemo di guerra” e di “Pecora nera” porta in giro per l’Italia. Debutto a Viterbo, il 24 settembre, al Cine-teatro “Il Genio”. E poi il 20 ottobre al Circolo Arci di Grassina (Firenze), il 21 all’Auditorium Paganini di Parma, il 22 al Cenacolo francescano di Lecco, il 19 novembre alla Camera del Lavoro di Piacenza, etc… Ultima data a Bagno di Romagna, Teatro Garibaldi, il 29 novembre. Una tournée pensata come una campagna contro il razzismo. Promossa dall’Arci, con la collaborazione della Casa Editrice Feltrinelli.
Un viaggio nel linguaggio razzista, usato con incoscienza o con compiacimento. Nei tic, negli automatismi, nelle paure («che poi sono le stesse nostre») del razzista medio. Quello che proprio perché è consapevole di vivere un conflitto inizia dicendo «Io non sono razzista...». Imparare a fare l’orecchio alle sue parole - spiega Celestini - è lo scopo dello spettacolo: «Perché è come in guerra, una partigiana mi ha raccontato che quando le hanno sparato la prima volta non capiva perché non riconosceva il rumore delle pallottole». Ecco allo stesso modo - dice Celestini - noi dobbiamo imparare a riconoscere il «rumore del razzismo». Entrare in certi automatismi e scardinarli. Impadronirsi della narrazione che sta dietro a certi comportamenti. Perché il razzismo, appunto, è anche e soprattutto una «gran brutta storia». Un modo mistificatorio di raccontare l’altro. «Goebbels diceva: “Ripeti una bugia molte volte, alla fine la trasformi in una verità”».

26/12/2009 - Ore 17.00
Ingresso gratuito
Spettacolo per bambini con i “Burattini di Marion”


"Steudia Dimmo, che t'an sarè mej un cojon!" mi dicevano in famiglia, per riscattare la loro vita di tribolazioni. E' il figlio di Marion che ricorda e racconta le tappe di quella metamorfosi che ha letteralmente rovesciato sia il tipo di lavoro che le sue abitudini di vita. "Così ho diligentemente studiato, lavorato in ufficio, snobbato tutto ciò che era parte viva della mia tradizione familiare. Quando nel '75 mio padre iniziò declinare le chiamate, per smettere definitivamente il mestiere di burattinaio, mi è dispiaciuto. Per la prima volta, in vita mia, ho pensato ai burattini con stima: riguardandoli nella cassetta ho visto pezzi di legno inanimati e già un tempo vivi, che mai più avrebbero avuto vita. Per cent'anni avevano ballato, cantato, vissuto, bastonato, detto lazzi, parolacce... ora pezzi da museo. Mi sono accorto che li amavo, che forse anch'io c'ero un pò tagliato e imparavo con facilità da mio padre la cadenza, il timbro del dialetto, il carattere...". E così dopo 15 anni di altra professione, il figlio Dimmo e la moglie Anna Rosa hanno rispolverato "baracca e burattini", rinnovato il repertorio, il linguaggio, guardando ai bambini con proposte di spettacolo che li coinvolgessero in modo interattivo. Pur nel rispetto di una tradizione dove Sandrone è ancora Sandrone, Fagiolino gira sempre con il bastone, la Pulonia sdentata incarna la befana di sempre, in un mondo popolato ancora dalla Minghina, dai Diavoli, dalle Streghe. dai Briganti... Dimmo, insomma, grato e coraggioso figlio d'arte, continua a mietere successi e applausi un po’ ovunque.

26/12/2009 - Ore 21.30
Ingresso unico €. 7,00
BLUE GOSPEL
Joanne Maloney, voce
Carmelo Tartamella Trio


Joanne Maloney, vocalista e cantautrice, è originaria di Oakland, California (USA). Canta standard jazz e blues fin da bambina, accanto al padre pianista. Da giovane studia musica, chitarra e pianoforte. Si è sempre distinta per una notevole presenza scenica e per la sua voce "blues" che cattura ed emoziona il publico. Ha cantato da solista con numerose formazioni musicali, da one woman show alle Big Band, sia negli USA che in Italia.
Concerto di questa solista americana che propone, accompagnata dalla sua ritmica, un repertorio di musica gospel tradizionale.

15/01/2010 - Ore 21.30
Ingresso unico €. 7,00
Nel segno di Faber
“Due ore di libertà”
Concerto in omaggio a Fabrizio De Andrè


“Due ore di libertà” nasce dalla volontà di ripercorrere le tappe più rappresentative dell’opera di un uomo che tutti hanno definito poeta, pochi poeta dei criminali, pochissimi poeta delle minoranze, quasi nessuno poeta dei liberi individui. Un viaggio storico attraverso l’Italia del dopo guerra e le drammatiche tensioni sociali tra la classe operaia e quei borghesi che per quanto si credano assolti sono per sempre coinvolti, delle persone che quegli anni hanno vissuto, subìto, come la bambina di Via del Campo che vende a tutti la stessa rosa.
Un viaggio passionale che racconta l’amore omosessuale di Andrea come l’amore non adulto di un giovane anarchico. Un viaggio umano a testimonianza delle profonde convinzioni del cantautore genovese spaziando dalla constatazione della totale inefficienza dello Stato che, di fronte alla malavita, si costerna, si indigna, si impegna poi getta la spugna con gran dignità, alla smisurata fede non nella Chiesa ma in un Dio di misericordia che ha creato un Paradiso soprattutto per chi non ha sorriso.
A conduzione di questo incantevole percorso la voce e la chitarra di Massimo Ceriotti, classe ’66, capace di far nascere interesse e meditazione nel pubblico che assiste allo spettacolo senza cali di tensione.
Non mancheranno brani dello spessore di Fiume Sand Creek, Don Raffaé, canzoni della profondità di Preghiera in gennaio, Il cantico dei drogati, Hotel Supramonte, la grazia di Verranno a chiederti del nostro amore, il sapore dolce de La canzone di Marinella.
E ancora Il pescatore, La ballata dell’amore cieco, Carlo martello, Bocca di rosa, Quello che non ho, La guerra di Piero, Nella mia ora di libertà, Un giudice, Geordie, Via del Campo, Giugno ’73, Andrea e Canzone del maggio.
Il titolo deriva da una canzone “Nella mia ora di libertà” che è nel programma. La peculiarità di questo spettacolo è che oltre alle canzoni si raccontano curiosità, aneddoti e testimonianze intorno alla vita dell’autore e delle ragioni che hanno fatto nascere i brani del grande poeta genovese.
Massimo Cerotti, voce
Luca Volontà, sassofoni , percussioni e cori
Flavio Piantoni, basso elettrico
Roberto Pirola, pianoforte e tastiere

28/01/2010 - Ore 21.30
Ingresso unico €. 7,00
Giornata della memoria
“Il Giorno in cui ho capito”
Spettacolo di musica e parole di Massimiliano Cividati
del Musaik Group


“Il giorno in cui ho capito” è il titolo di una poesia, una poesia scritta da un ragazzo di 15 anni che nel 1939 “frequentava” Mauthausen. Un ragazzo che dal marzo del 1939 ha smesso di essere un ragazzo, e che nello stesso anno, alla fine dell’estate ha smesso di fare qualsiasi cosa. Parla dello stupore, di come quel fumo, che tutti i giorni vedeva uscire dalle ciminiere, quel fumo privo di significato, quel fumo che apparentemente non lo riguardava, una mattina improvvisamente .... si è fatto raccontare.

“Il giorno in cui ho capito” è un piccolo viaggio, fatto di parole semplici, parole capaci, come si augurava Calvino, di “aprire tangenze”, far nascere delle domande e non dare delle risposte.
Un viaggio nella malattia che noi conosciamo come GUERRA e nella sua cura, che speriamo si chiami PACE.
Considerando la “GUERRA” come una “MALATTIA” cercheremo di seguirne l’iter: i primi sintomi, il suo conclamarsi ….. fino alla guarigione.
Abbiamo deciso di accostare frammenti di testimonianze, poesie e brani appartenenti a epoche, culture e aree geografiche molto diverse tra di loro perché crediamo che sia importante rendersi conto che 50 anni e 12.000 chilometri non siano sufficienti a cambiare la natura di un’esperienza e che, il messaggio più forte debba essere: “Non importa quale sia il tuo colore, la tua fede politica, che cosa mangi o quanto guadagni, non importa che le tue strade siano affollate da cavalli o lussuose automobili, la GUERRA è SEMPRE UGUALE, e uccide!”.
Abbiamo selezionato i testi dopo un’attenta ricerca cercando di tenere sempre ben presente che saranno dei ragazzi coloro che dovranno ascoltarli, cercando quindi di alternare parole semplici, facili da recepire e ricche di immagini, ad altre più ricercate, alternando la ‘leggerezze’ alla ‘riflessione’, perché crediamo che non abbia nessun senso fare un viaggio se si parte in 50 e si arriva in 5.
Tra gli altri useremo le parole di Calvino, Brecht, Borchert, Levi, Edith Bruch, M. Moore ..... e molte, molte testimonianze di anonimi, persone semplici che hanno vissuto l’orrore della guerra e la gioia della pace dal basso, testimonianze sul regime fascista, quello stalinista ... sui desaparecidos argentini, testimonianze di ragazzi spediti in Iraq.

19/02/2010 - Ore 21.30
Ingresso unico €. 7,00
Omaggio a Nello Vegezzi
LA RIVOLTA E L’INCANTO
Studio su Nello Vegezzi


Scritto diretto e interpretato da:
Simone Baldassari, Nicola Bizzarri, Paolo Mazzocchi, Silvia Tinti, Virginia Zini
Testi di Nello Vegezzi

Nello Vegezzi ha concentrato la sua poesia sulla condizione dell’individuo in rapporto allo Stato, sulle ripercussioni del giudizio, della cultura e dell’educazione cattolica sull’uomo e sui suoi istinti primari.
Ha raccontato della violenza e della castrazione che ci pervadono nel vivere sociale. Ha scritto delle nostre pulsioni più primordiali celebrandone la forza e identificandole con l’essenza più profonda dell’essere umano.
Legato da un grande amore per la natura, ha scritto con parole dal colorismo terroso e vivido e con una potenza evocativa plasmata proprio sul mondo vegetale e animale: violento e insieme delicato e fragile. Abbiamo voluto raccontare la poesia di Nello, cantore dell’individuo, attraverso il teatro, che celebra la forza del gesto e che per sua natura è un evento collettivo. Nel farlo abbiamo giocato col filo che tiene insieme gesto, parola, individualità e collettività, lo stesso su cui forse camminava Vegezzi: il filo sottile della contraddizione. E’ una contraddizione che nella sua poetica si rintraccia in una una sorta di estetica della violenza: una costante ricerca di un’armonia in mezzo a quest’aggressività, questo sporco, questo buio. E forse sotto lo sguardo lucido e analitico su una realtà aggressiva e castrante, sopravvive un testardo ottimismo, confinato in un angolo remoto di ogni essere umano: l’anelito alla libertà.

05/03/2010 - Ore 21.30
Ingresso gratuito donne, €. 7,00 uomini
Festa delle Donne
Debora Villa in
“TUTTO QUELLO CHE NON AVRESTE VOLUTO SAPERE SULLA DONNA.......MA IO CI TENGO A DIRVELO”


Il nuovo spettacolo di Debora Villa parte da poche e semplici domande: qual’è la situazione della donna ai giorni nostri? È davvero cambiata dai tempi delle caverne o ci sono ancora inquietanti analogie con le nostre sorelle preistoriche? Come siamo finite qui? Da dove arriviamo? Chi siamo veramente? Secondo voi ci hanno prese per il culo?
O c’è stato davvero un punto di svolta? E quand’è stato il passaggio dal punto croce al punto di svolta? Che forse distratta come sono me lo sono perso… Per rispondere a questi annosi quesiti Debora vagabonderà nella storia antica a recente, nella letteratura, nelle favole e nelle cronache, nel cinema, nelle pubblicità e nelle canzoni in tutto quello che serve per cercare di capire perché, nonostante tutto questo cianciare di femminismo, diritti delle donne e quote rosa fa più notizia Patrizia D’Addario (che tutti sappiamo chi è) di Anna La Sorella che ha scoperto il gene contro il tumore al cervello, quest’estate, proprio quando la D’Addario aveva mille copertine. Perché?
I maschi sbuffano? Buttano gli occhi al cielo? Non ce la fanno più di sentir parlare di ‘sta roba?
Abbiamo sei, settemila anni di storia da recuperare… per cui mettetevi comodi che andiamo a cominciare.

Attrice e cabarettista, Deborah Villa, attiva sia in teatro che in televisione ha partecipato a trasmissioni come Colorado Cafè, Zelig, Camera Cafè, le Iene ed altro.

Questo spettacolo è un monologo in cui al Villa con senso ironico racconta la figura della donna nelle sue svariate sfaccettature in questo nuovo secolo.

22/04/2010 - Ore 21.30
Ingresso unico €. 7,00
Gruppo teatrale “Le Stagnotte”
Spettacolo per celebrare il 65° della Liberazione
LA STORIA DI ANNA

La storia partigiana piacentina è ricca di figure femminili che hanno intessuto una fitta rete di solidarietà e di lotta, silenziosa quanto importante. Dalle testimonianze di donne che hanno lottato per la liberazione delle nostre terre, nasce il racconto “La storia di Anna”.
Un racconto musicato (o un concerto narrato) che si avvale della forza della musica per evocare sensazioni ed emozioni. Parole musica immagini fuse insieme per portare in scena il contributo che le donne hanno saputo dare alla lotta partigiana e alla Resistenza. Un omaggio alla loro straordinaria eppure semplice capacità di vivere valori profondi nelle difficoltà di ogni giorno.

Comitato: Piacenza

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