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Ferrara - Festival dei Diritti: Diritti a sud dell'Europa

15-03-2009


www.festivaldeidiritti.it


Diritti a sud dell'Europa.
Dal Pane al pieno.

La settima Edizione del Festival dei Diritti di Ferrara si propone di continuare il percorso avviato nelle precedenti edizioni. Al 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, le libertà fondamentali in essa contenute non rappresentano ancora una realtà per tutti. Il Festival di quest'anno si prefigge lo scopo di diffondere la conoscenza e consolidare la consapevolezza in tema di diritti umani in particolare prendendo in esame un' area geografica, significativa e indicativa di problematiche legate alla difficoltà di accesso ai diritti: il Mediterraneo.
I temi trattati toccheranno quindi diversi aspetti, soprattutto legati alla gestione non solo delle risorse economiche e sociali del territorio, ma anche delle opportunità di crescita ed auto sviluppo dell'intera area nell'ottica della sostenibilità ambientale e sociale.
Il Mediterraneo è una regione geopolitica densa di conflitti: conflitti etnici, religiosi, politici, economici che dividono stati, città, famiglie, comunità entro confini che vanno oltre i confini amministrativi e politici.
Nella sponda sud del Mediterraneo gli stati nazionali rivelano spesso una carenza di regole democratiche ed i loro governi non sono rappresentativi delle comunità che dovrebbero rappresentare. In molti di questi stati la società civile non riesce ad organizzarsi in modo libero ed indipendente a causa dei fortissimi squilibri sociali ed economici ed anche se molti di questi paesi hanno sottoscritto la Dichiarazione Universale del 1948 in essi i fondamentali diritti umani sono ignorati. I diritti delle donne, ad esempio, che sono i diritti civili e politici, il diritto di accesso al lavoro, il diritto alla salute, il diritto all'alimentazione, il diritto all'educazione sono spesso disattesi.
Fra le condizioni necessarie per instaurare una cultura di pace in questa regione c'è la promozione e la diffusione di una cultura dei diritti umani che porti al rifiuto delle discriminazioni etniche, nazionali e di classe per definire una nuova sicurezza basata sull'uguaglianza dei diritti e sul riconoscimento delle varie opportunità fra generi.
Viviamo un'epoca caratterizzata da numerose violazioni dei principi della democrazia, dove le differenze tra ricchi e poveri (individui, paesi) s'ingrandiscono sempre più in modo allarmante e questa situazione è aggravata dalla crescita demografica non più controllata in certe latitudini, dall'analfabetismo preoccupante in alcuni Paesi, da situazioni di ineguaglianza di cui soffrono le donne e le minoranze.
La risoluzione dei conflitti in questa area non può che venire da parte di governi democraticamente eletti i quali facciano del diritto e della sua cultura parte fondamentale ed integrante dei loro programmi e stabiliscano bilanci in cui le spese della pubblica istruzione non siano inferiori a quelle della difesa. I processi di democratizzazione devono sorgere dalle istanze delle organizzazioni della società civile delle varie comunità i cui esponenti collaborino fra di loro per giungere all'obiettivo comune di società pluraliste, democratiche e libere.
Il diritto a manifestare la propria cultura e a difendere la propria identità culturale sia etnica che di genere deve essere, pertanto, universalmente riconosciuto sempre considerando che all'interno di ogni cultura esistono fenomeni che la articolano e la cambiano.
Il Festival quest'anno intende concentrarsi in particolar modo sul diritto all'alimentazione, anche in riferimento alla questione delle energie rinnovabili, il diritto al cibo e l'incredibile aumento delle culture dedicate ai biocarburanti mettono in pericolo il diritto all'alimentazione dei più poveri, riducendo drasticamente la percentuale di terreni dedicati alle colture per l'alimentazione.
Altra questione molto importante e strettamente connessa allo sfruttamento delle risorse è la questione dei flussi migratori legati al lavoro, l’area mediterranea presenta infatti forti squilibri di carattere sociale ed economico. La liberalizzazione del commercio e degli investimenti potrebbe rappresentare la strada per stimolare la crescita dei Paesi marginali e quindi nel tempo la convergenza con il tenore di vita dei Paesi più sviluppati.


Programma

Comitato: Ferrara

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